…desidero condividere un sonetto di un poeta che apprezzo, si tratta di Giovanni Raboni (1932-2004)… buona lettura in questa giornata internazionale della poesia (nonché inizio di primavera).

 

Non di questo presente ora bisogna
vivere – ma in esso sì: non c’è modo,
pare, d’averne un altro, non c’è chiodo
che scacci questo chiodo. Nè a chi sogna

va meglio, che le più volte si infogna
a figuararlo, e fa più groppi al nodo
se cerca di disfarlo (sta nel todo
che si crede nel nada, sempre) o agogna,

ma con che lama? troncarlo. La mente
infortunata non ha altra fortuna,
dunque, che nel pensiero? Certo a niente

più la mia si consola che se in una
deposizione o un offertorio gente
dispersa solennemente s’aduna.

 

(Giovanni Raboni)

 

 

(tutti i diritti sono riservati all’editore o agli eredi dell’autore; il testo è riportato solo per conoscenza e condivisione)