I FIORDALISI – FINZIONI DI POESIA
11 marzo 2019 – www.mentisommerse.it
Il versificare di Giorgio Montanari, nella raccolta Finzioni di Poesia (Bertoni Editore 2018), si costruisce, in maniera sentita, intorno al senso di cosa è vero -o considerabile come tale- e cosa non lo è, facendo dell’immedesimazione il tramite prediletto per esperire cose nuove, mondi altri e situazioni lontane dal proprio vivere, come se per essere e parlare del proprio essere, fosse necessario essere altro da sé; questo lo snodo cruciale dell’opera, l’emergenza avvertita di spostare lo sguardo per guardare ed essere guardati.
L’Incontro
Gocce d’aprile sul vetro del ristorante.
Lui, sguardo che irrompe nel fumo di un sigaro.
Lei, vestita come la notte.
Una candela respira nel buio della stanza.
Dino Campana
Vissi come un vagabondo
latitando in questo mondo,
senza dio né pace
nacqui pazzo e contumace.
Fra morbose gelosie
tante donne furono mie:
molti amori tormentati
si eclissarono stroncati.
Dioniso che possiede
le divine vocazioni
mi concesse la mercede
di esprimere le visioni.
Nonostante la mia rabbia
sono chiuso in questa gabbia
Scrisse un ultimo encomio
intrappolato in manicomio:
La sua piaga languente
lo crocifisse innocente.
Vaga ora lo spettro
del poeta maledetto.